ROSOLACCIO, QUESTO SCONOSCIUTO

Devo ammettere che non lo conoscevo con questo nome. Da sempre era il ‘PAPAVERO’, il classico papavero che raccoglievamo da piccoli per poi buttarlo poco dopo, vista la sua estrema fragilità. Il rosolaccio era altra cosa, ma cosa ? Approfondendo la ricerca, ecco la scoperta, il rosolaccio altro non è che il comunissimo papavero rosso.

rosolaccio papaveroIl suo nome latino è PAPAVER RHOEAS, una erbacea annuale alta 20-60 cm, con fusti eretti, ramificati, setolosi, contenenti un lattice biancastro. Le foglie inferiori, lunghe circa 10 cm, hanno la lamina pennato-lobato, con segmanti spatolati; quelle superiori sono più piccole, sessili e tribolate.

I fiori, larghi 5-7 cm, sbocciano solitari alla sommita di uno scafo fiorale eretto e leggermente incurvato in alto. Il calice è formato da 2 sepali che cadono ancor prima dell’apertura della corolla.

Quest’ultima è formata da 4 petali di colore rosso scarlatto, talora con una macchia nera alla base, anch’essi papavero rosolaccioprecocemente caduchi. Lo stimma è a forma di disco con 8-12 raggi. Il frutto è una capsula lunga 1-1,5 cm, subglobosa, rigonfia, tondeggiante alla base. L’epoca di fioritura va da aprile a giugno, e a volte anche in autunno. Il suo habitat naturale sono i campi coltivati, ambienti ruderali, macerie, margini di strade, dal piano fino ai 1800m d’altitudine. E’ una specie tipica delle regiorni mediterranee orientali, ma in Italia è presente su tutto il territorio.

Prepariamoci dunque a raccoglierlo, ma teniamo presente che , pur mettendolo in acqua immediatamente, la sua durata è sempre molto limitata.rosolaccio papavero

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