Fiori d’arancio, il fiore per eccellenza delle spose. Ma questo era vero fino a qualche anno fà, oggi le cose si sono un pò stemperate sotto l’influsso di nuove mode, i bouquet moderni sono sempre più organizzati con fogliame e fiori diversi, spesso anche esotici, e sempre più frequentemente non si rispetta il canonico bianco nelle corolle dei fiori usati.
Ma tornando ai candidi e profumatissimi fior d’arancio, simbolo insieme di fecondità e di castità, è curioso sapere che spesso venivano usati nei bouquet da sposa uniti ad altre essenze.
La scaramanzia guidava queste scelte, ad esempio il rosmarino, per garantire la virilità del coniuge, la salvia, per spezzare incantesimi e annullare malefici.
In Toscana, il giorno delle nozze era sottolineato dal profumo del gelsomino, emblema di purezza ma soprattutto viatico di buona fortuna.
In Lombardia, nel bouquet ci doveva essere la maggiorana, simbolo di allegria e di fortuna, e un pò di erica sicuro talismano di lunga vita e fedeltà.
Per sottolineare proprio la fedeltà in Liguria, in Piemonte, Emilia e Abruzzo era molto usata l’edera, intrecciata con fiori bianchi e usata come coroncina per sorreggere il velo da sposa.
Nel Lazio e in Sardegna, si usava la mentuccia, il cui aroma allontanava le avversità, e il rametto d’ulivo, simbolo di pace del focolare domestico.
In un prossimo articolo vedremo qualche tradizione dei paesi europei e oltre….