L‘innaffiatura dei cactus e delle succulente deve essere meno ravvicinata nel tempo rispetto alle altre piante, durante la stagione della crescita una volta alla settimana circa, mentre in inverno è bene lasciare che il terriccio si asciughi completamente.
Un buon metodo può essere quello di infilare un bastoncino nel vaso, se è asciutto per almeno i tre quarti allora è il momento di innaffiare.
L’acqua del rubinetto è buona per quasi tutte le piante, anche se quella di un eventuale pozzo sarebbe sicuramente migliore.
Importantissima è la temperatura dell’acqua usata per innaffiare, dovrebbe essere a temperatura ambiente, cioè alla stessa temperatura delle piante, buona norma prima di innaffiare è quello di lasciar riposare il secchio d’acqua nello stesso luogo dove sono presenti le piante ‘assetate’. Con questo metodo il cloro dell’acqua avra’ anche il tempo di disperdersi.
L’acqua dovrebbe essere il più possibile priva di calcare, ci sono piante come l’azalea, che mal sopportano la presenza di questo elemento nelle innaffiature, per ovviare a questo inconveniente si puo’ bollire l’acqua.
Usare l’acqua distillata è sicuramente un rimedio ottimo per le nostre piante, un pò meno per le nostre tasche.
I metodi di annaffiatura.
Dall’alto o dal basso ??
Sgombriamo il campo da equivoci, son poche le piante che vogliono annaffiature dal basso, quella dall’alto rappresenta la soluzione migliore, si ha un maggior controllo sulla quantità di acqua che la pianta riceve, ed ha il vantaggio di far scorrere via l’eccesso di sali minerali che si è accumulato.
Lo strumento migliore è un innaffiatore con il becco lungo così da poter raggiungere la parte centrale della pianta subito sopra il vaso, versandone un pò per volta si ha il vantaggio di essere sicuri di aver salvaguardato la corretta umidità della pianta.
Per quelle poche piante che mal sopportano l’acqua dall’alto, in particolare per quelle che soffrono di marciume fogliare, vedi S. Paulia, allora innaffiamole dal basso, immergendole conparte del vaso in un secchio o riempendo il sottovaso e tenendolo pieno per non più di 30 minuti, l’acqua in eccesso va sempre rimossa.
Per alcune specie c’è bisogno di innaffiature particolari, le bromillacee vogliono l’acqua nell’imbuto formato dalle foglie, ma il ritmo deve essere mensile, il loro terriccio va bagnato solo quando è completamente asciutto. Le tillandsie hanno bisogno solo di frequenti nebulizzazioni, ma solo nel periodo estivo.
Come si è visto anche la semplice innaffiatura deve essere specifica per il tipo di pianta, rivolgetevi dunque con fiducia al fiorista per chiarimenti in tal senso.