Prima di vedere le essenze più famose, facilmente reperibili dal fiorista, analizziamo qualche sistema per procurarsi una piantina a ‘costo zero’.
Bonsai da seme.
E’ il metodo più completo e naturale. Per vedere una pianta matura da seme si ha bisogno di un tempo molto lungo, ma ciò è ricompensato dalla soddisfazione di aver seguito una pianta a cui si è data la vita. I semi si comprano a poco prezzo, o si trovano in natura.
Una volta preparato il letto di semina, disinfettato e pulito, riempito con un composto di torba e sabbia in parti uguali, si interrano i semi ad una profondità di 2-3 cm per i semi grandi, 0,5- 1 cm per i più piccoli. Dopo aver pareggiato la superficie, si innaffia senza disfare il terreno, poi si pone sopra una lastra di vetro, tipo serra, così da favorire l’accumulo di calore nel terreno e mantenerne l’umidità.
Una volta nate le piantine, si toglie la lastra di vetro; allo sviluppo del secondo paio di foglioline si trapiantano in un contenitore basso con terriccio fine.
Solo dopo un paio di anni le piantine saranno sufficientemente pronte per poter sopportare le prime vere cure da bonsai.
Tra i vari tipi di talee da fusto, quello che utilizza il germoglio è il più semplice da realizzare. Questo metodo utilizza l’accrescimento primaverile delle specie a foglia caduca (acero..).
Si coglie il rametto tra giugno e luglio, tagliandolo ad una lunghezza tra 7 e 12 cm. Si asportano le foglie inferiori, mentre la parte superiore si spunta per ridurre al massimo la traspirazione. Prima di interrare si deve cospargere il taglio di ormoni radicanti.
Il contenitore predisposto ad ospitarle lo si prepara con del ghiaino sul fondo, poi sabbia e torba in parti uguali. Le talee s’interrano ad una profondità di un terzo della loro lunghezza, e si sistemano in un luogo a temperatura costante di 18°C.
Girando per i boschi è facile reperire delle piccole piantine da educare a bonsai, essendo piantine nate da seme sono le più adatte per avere eccellenti bonsaiadulti. Bisogna però fare attenzione che la raccolta non sia in contrasto con proprietà e leggi di protezione della flora.
Ovviamente la parte più difficile è il trapianto, il cambiamento di ambiente e clima potrebbe essere fatale.
Si devono scegliere piante che hanno già nella loro natura una forma bonsai a noi gradita. Deve essere in buona salute; le foglie meglio se sono già di piccolo taglio, e ben distribuite nella chioma; le radici ben disposte a raggiera dalla base del tronco.
Utile sapere comunque che le conifere si lasciano trapiantare meglio degli esemplari a foglia caduca.
Scelto il soggetto, si ripulisce il terreno intorno dalle erbacce e dai detriti, si scava poi intorno alla pianta oltre l’apparato radicale, e profondo circa 15 cm. Con cautela si solleva la pianta senza rompere radici, si chiude poi in una reticella il pane di terra così ottenuto.
Se il trasporto ha bisogno di molto tempo si devono inumidire le radici,e di tanto in tanto si deve irrorare la chioma. Per evitare ulteriori traumi poniamo la pianta in un vaso normale e non in uno tipico da bonsai. Aspettiamo cosi che la pianta si rimetta dal trapianto, cominciando così ad emettere nuovi germogli. Solo dopo si passerà all’adattamento a bonsai.
Bonsai dal fiorista.
Quale metodo migliore e più semplice per cominciare subito ad operare su di un bonsai ??? 🙂