L’anthurium è tra i fiori più eleganti dell’universo floreale, al contrario della pianta che lo genera, che ha un portamento spesso disordinato.
Essa appartiene alla famiglia delle Araceae, ed è originaria dell’America centrale e meridionale.
Comprende circa 550 specie, tra cui ricordiamo l’andreanum, il comtum, crassinervium, crystallinum, miquelianum, scherzerianum (tra i primi coltivati qui in Italia), veitchii, warocqueanum.
L’infiorescenza si manifesta con una brattea colorata da cui fuoriesce una spata, che è il vero fiore della pianta, esso viene detto spadice. Da qui il nome che deriva dal greco anthos (fiore) e oura’ (coda).
La fioritura è possibile tutto l’anno, basta tenerla in posizione calda (minimo 16°, evitando gli sbalzi di temperatura), luminosa ma non soleggiata, in inverno attenzione alle basse temperature ed all’eccesso di acqua, in generale è consigliabile non usare acqua calcarea ed eccessivamente fredda. Vietato il ristagno. Va concimata da marzo a settembre ogni quindici giorni, in concentrazione ridotta rispetto a quelle consigliate.
Il rinvaso va fatto in primavera solo se necessario, con un terriccio universale.
Sempre in questo periodo si può dividerla per moltiplicarla.
Le principali malattie che attaccano questa pianta sono :
l’accartocciamento delle foglie e gli acari dovuti all’aria troppo secca o all’esposizione diretta al sole,
il marciume radicale, afidi e cocciniglie a scudetto.
Da notare che le anthurium contengono sostanze che irritano le mucose.