Le camelie sono state i fiori dei XX Giochi Olimpici invernali di Torino, in particolare la varietà ‘ice-lake’, delicatamente bianca, come la neve dove si svolgono le gare. E’ anche il fiore della mia infanzia, frequentavo un giardino dove c’erano molti alberi di camelie, molte varietà, tanti colori. In quegli anni non c’era grande scelta di fiori nel periodo invernale, e la camelia rappresentava la migliore soluzione per tutte le composizioni. Oggi non è più commercializzata come fiore reciso, e come pianta resta per pochi appassionati, malgrado oltre 10000 varietà il cui colore varia dal bianco puro al rosso intenso e delicato attraverso una ricchissima gamma di rosa, senza dimenticare le varianti bicolori. Anche le dimensioni e il tipo di corolla si differenziano in modo da formare tante altre varietà, fiore semplice, fiore doppio.. Deve il suo nome botanico (CAMELLIA) al missionario gesuita George Joseph Kamel, vissuto tra il 1661 e il 1704 La fioritura va da ottobre a marzo. Fa parte della famiglia delle THEACEAE, proviene dalla Cina e dal Giappone. E’ una tipica pianta da esterno, si deve mettere in posizione fresca e luminosa ma non al sole diretto, e non deve essere esposta al rischio gelo d’inverno. Il terriccio va mantenuto umido in primavera e in estate, in inverno diradare l’annaffiatura. La concimazione va fatta dalla primavera fino a giugno, con concime per piante acidofile. L’eventuale rinvaso si effettua dopo la fioritura al più tardi in giugno, in terriccio universale. Non è difficile da moltiplicare, per talea apicale priva di bottoni. I rami color verde oliva sono i migliori, recisi in agosto e messi a radicare, produrranno buone radici in 8 settimane.
Le principali malattie della camelia sono dovute agli afidi, alla fumaggine. Se trascorre l’inverno in luogo troppo caldo può perdere gran parte delle foglie, allo stesso modo se d’estate viene bagnata troppo. Classico problema che riscontro tra i clienti è la caduta dei bottoni senza lasciar aprire il fiore, ciò è dovuto alle alte temperature dove è posizionata, oppure da terriccio troppo asciutto, da ristagno d’acqua o da acqua troppo calcarea.
Si narrano molte leggende sulla camelia, probabilmente è arrivata in occidente per un ‘imbroglio’… I cinesi nello spedire le piante del tè in Inghilterra, spesso sostituivano la richiesta Camellia Sinensis (tè) con la Camelia Japonica (attuale camelia), ciò per evitare la diffusione della piante del tè in Europa.
Secondo l’Abate L. Berlese, padre della cameliografia, la prima camelia a giungere in Italia fu piantata intorno al 1760 nel giardino della Reggia di Caserta. In Francia venne coltivata nel giardino della Malmaison su richiesta di Giuseppina, moglie di Napoleone I.
Servì da ornamento alle signore dell’alta società nell’ottocento, Alessandro Dumas nel 1848, la immortalò in un famoso romanzo ‘La signora delle camelie’.