ANTONIO GAZZOLETTI “IL GIRASOLE”

Invan fido così l’astro lontano
vagheggi, o mesto fior,
te qui lega una zolla, ed ei lontano
trascorre indifferente al tuo dolor.

E però il capo, quando l’aria imbruna,
pieghi con un sospir;
come accusando la crudel fortuna
che tant’alto locava al tuo desir.

Eppur, tu dici in tua favella,
anch’io d’aureo colore ho il sen;
me pur di raggi m’onorava Iddio
come gli astri vaganti in ciel seren.

Quand’apre al vento le trecce bionde
quando la pallida faccia nasconde;
pompa è la sera dell’auree sale;
delizia il giorno d’ogni giardin.

 

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